Il parco di Rainer Kriester nell’entroterra di Albenga
A circa 40 minuti da Loano, nell’entroterra di Albenga, sospeso tra terra e cielo, si trova il Parco delle sculture di Rainer Kriester. Prendetevi una mattina o un pomeriggio libero dalla spiaggia per visitare questo luogo magico. Dai colli di Vendone, precisamente nella frazione Castellaro, godrete della pace della Valle Arroscia, nota anche per i suoi itinerari enogastronomici.
In questo articolo cercheremo di darvi qualche suggestione in più, senza rovinarvi la sorpresa che solo una visita può offrire.
Il territorio di Vendone
Vendone è un piccolo comune di appena 500 abitanti, tra olivi centenari e vigneti nei tipici terrazzamenti liguri. Il suo territorio comprende nove frazioni, tra cui appunto Castellaro, dove andremo insieme a visitare il museo all’aperto di Rainer Kriester. Recarsi in questi luoghi è d’obbligo per gli appassionati del vino e dell’olio. Siamo infatti all’interno di un percorso enogastronomico noto come “La strada del Vino e dell’Olio dalle Alpi al Mare”. Qui si producono da sempre il Vermentino e il Pigato, vini bianchi di grande pregio.
Tra queste fasce passarono anche i marchesi Clavesana, nobile e potente famiglia che dominò su questa valle nel XIII secolo. Potete scorgerne le tracce nei ruderi dell’antico castello, di cui si conservano le mura e la torre principale a pianta esagonale, alta 25 metri.
Come si arriva al Parco delle sculture di Rainer Kriester
Il percorso che ci conduce al parco si snoda tra i paesini dell’entroterra di Albenga, nelle campagne di Ortovero, tra fitti oliveti e vigne. Dopo qualche tornante in salita troviamo le indicazioni per Vendone e per il Parco delle sculture di Rainer Kriester. Lasciate pure la macchina in uno spiazzo sterrato poco distante, e iniziate il vostro viaggio nel mistero.
Una spianata di erba, siepi di macchia mediterranea e alberi: qui si stagliano una trentina di sculture in pietra di Finale, alte e imponenti. Molte sono dei monoliti verticali, altre sono più tozze e squadrate. Verso il mare si eleva un portale in pietra rosa, che pare l’artista tedesco abbia voluto lì per ammirare il sorgere del sole durante l’estate.
La Stonehenge ligure
Molti hanno definito questo luogo “la Stonehenge ligure”, cercando di evocare una sacralità misteriosa. Senza voler scomodare la religiosità celtica, queste sculture hanno sicuramente una valenza simbolica. Tratti geometrici, numeri e occhi incidono la loro superficie, a ricordare tracciati stellari o divinità egizie. La loro bellezza, però, è puramente suggestiva, e sforzarsi di interpretarla ne limita probabilmente la potenza.
Aggiratevi in silenzio tra questi moderni menhir, sfiorate le pietre scolpite e ammirate il paesaggio verso il mare di fronte a voi: non sentite la connessione tra terra e cielo?
Chi era Rainer Kriester?
Rainer Kriester era uno scultore tedesco, nato nel 1935 a Plauen in Vogtland, durante il regime nazista. La sua casa natale venne distrutta durante un bombardamento nel 1943. Dopo la fine della guerra, si trovò a vivere nella parte orientale della Germania, sotto il regime sovietico. Come sappiamo, vivere nella Repubblica Democratica Tedesca non era semplice. Era frequente, infatti, finire in carcere per motivi politici. Kriester stesso trascorse un anno in carcere per vilipendio allo Stato.
Nel 1958 l’artista riuscì a fuggire nella Germania Occidentale, dove venne ammesso all’Accademia di Belle Arti di Berlino. Da questo momento iniziò a viaggiare per il mondo: visitò gli Stati Uniti, l’Africa e l’Italia. In qualche modo arrivò a Vendone, che probabilmente lo colpì per l’assoluta tranquillità, e vi si stabilì, prendendo in affitto la torre medievale di Castellaro. In questo luogo lo scultore realizzò il suo sogno: lavorare alle sue sculture all’aperto, creando delle opere che si integrassero perfettamente alla natura circostante.
Dal 2002, anno della morte di Kriester, le sue opere sono di proprietà del comune di Vendone e la Fondazione dedicata allo scultore si occupa di valorizzarle e proteggerle. Ma sono sempre lì: in attesa di essere ammirate nel silenzio della Valle Arroscia.
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Foto di Davide Papalini – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento
Foto di Dietmar Bührer (Wikipedia) – Opera propria, CC BY-SA 4.0, Collegamento