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Nel cuore dell’Alta Val Nervia, a metà strada tra il mare e i monti, troviamo una piccola e graziosa cittadella: Pigna ospita circa 900 abitanti, si trova a 60 km dal capoluogo imperiese e a 110 km da Loano. Il piccolo borgo si incastra perfettamente con la natura circostante, dove boschi ombrosi, vigne e uliveti le fanno da padrone.

Un po’ di storia

I primi insediamenti umani risalgono probabilmente al periodo preistorico, infatti è stato ipotizzato che all’epoca Pigna possa essere stata una succursale dell’odierna Ventimiglia.

Dove oggi si erge la chiesa benedettina di San Tommaso, sono stati portati alla luce resti del periodo romano.

Ma i primi documenti ufficiali che testimoniano la nascita di questo villaggio, si riconducono al XII, XIII quando i conti di Ventimiglia fecero costruire un castello a scopo difensivo, in un luogo particolarmente strategico, ovvero nel punto in cui la strada da Ventimiglia conduceva a Triora.

Dal XIII secolo, il borgo venne posto sotto al comando dei conti di Provenza, che a loro volta lo assoggettarono al contado di Nizza. Fu comunque comune libero e strinse accordi con i comuni vicini per il controllo delle terre agricole e pastorali.

Tra il 1200 e il 1300 Pigna, così come l’intera Val Nervia dovette subire gli scontri tra le fazioni guelfe e ghibelline e in particolare le dispute territoriali tra il Regno di Provenza e la Repubblica di Genova. Ma nel 1365 venne ristabilita la pace nell’intera vallata.

Nel 1388 le terre di Pigna vennero cedute dal governatore provenzale a Amedeo VII di Savoia, così come viene testimoniato da un documento ufficiale tutt’ora conservato nell’archivio del comune. Grazie alla sua posizione, Pigna fu un importante luogo strategico dell’Alta Val Nervia, in una zona dove anche la Repubblica genovese aveva cruciali possedimenti territoriali. Infatti le truppe genovesi tentarono più volte di appropriarsi di Pigna, cosa che ottennero solo tra il 1625 e il 1633; successivamente la cittadella tornò sotto al comando del ducato piemontese.

Nel 1793 Pigna entrò a far parte del cantone di Perinaldo, nel dipartimento francese delle Alpi Marittime. Anche con la nascita del Primo Impero francese nel 1805 rimase nel medesimo cantone. Ma con la caduta di Napoleone, il congresso di Vienna del 1814 stabilì l’annessione al Regno di Sardegna prima e dal 1861 al Regno d’Italia poi.

Cosa vedere a Pigna

Il piccolo borgo è costituito da un dedalo di stradine in pietra che vanno su e giù: percorretele andando alla scoperta delle bellezze storico artistiche, tra cui spiccano le chiese. La chiesa di San Michele Arcangelo è una di queste, realizzata nel XIII secolo, non a caso viene definita una delle opere più significative della Liguria medievale.

Tra il XIV e il XV secolo venne invece edificata la chiesa di San Bernardo, sui resti di una struttura preesistente.

Consigliamo una visita anche al Santuario della Madonna di Passoscio, collocata un po’ fuori dal paese; sulla strada che da Pigna conduce al Santuario si trovano quindici piccole cappelle, dedicate alla Passione di Cristo, dove sono custoditi centinaia di ex voto lasciati dai pellegrini in visita.

Una delle tradizioni più importanti del paese è senza dubbio la raviolata di san Tiberio, che si tiene ogni anno il 10 ottobre e che ha lo scopo di ricordare un evento storico passato. Pare infatti che durante il periodo delle incursioni saracene, questi ultimi abbiano più volte tentato di conquistare i territori e durante uno di questi attacchi, i cittadini di Pigna si siano difesi con l’olio bollente, sistema che funzionò. Per festeggiare la ritirata del nemico si decise di preparare il loro piatto tipico, i ravioli, ma non avendo più olio per condirli, vennero mangiati solo con formaggio pecorino. Da quel momento si ripetono i festeggiamenti nel giorno di San Tiberio.