La Caverna delle Arene Candide di Finale Ligure
A partire dal 6 luglio fino alla fine di settembre 2019 sarà possibile visitare la Caverna delle Arene Candide nell’entroterra del finalese. Vista l’entusiasmante partecipazione da parte del pubblico la scorsa estate, quando la grotta è stata eccezionalmente aperta per i tour, quest’anno si è deciso di replicare. Sono previste visite guidate con archeologi esperti che spiegheranno la storia della caverna e molto altro.
Nella stessa zona si trovano anche le famose grotte di Toirano e le grotte di Bergeggi, che rappresentano un patrimonio storico e archeologico davvero unico.
Alla scoperta della Caverna delle Arene Candide
All’interno di questa grotta sono stati rinvenuti reperti che testimoniano la presenza dell’uomo tra il periodo paleolitico superiore e l’età bizantina; questi importanti ritrovamenti fanno di questa caverna una tra le più importanti in Europa proprio grazie ai resti in essa conservati. La storia di questa grotta inizia circa 30000 anni fa anche se è stata scoperta molto più di recente, più o meno 150 anni fa, e le ricerche archeologiche al suo interno non si sono ancora interrotte.
La Caverna delle Arene Candide si trova a 89 metri sul livello del mare, nel promontorio di Caprazoppa che divide Finale Ligure da Borgio Verezzi. Il nome deriva dall’ormai scomparsa duna di sabbia bianca di quarzo, che fino al 1920 circa raggiungeva le rive del mare.
Nel periodo paleolitico la cavità è stata luogo di diverse e importanti sepolture, tra le quali ricordiamo quella di un giovane cacciatore vissuto 28000 anni fa: insieme al suo corpo sono stati deposti moltissimi oggetti e ricchi ornamenti, tanto da attribuirgli l’appellativo di “giovane principe”; questo reperto è senza dubbio uno tra i più importanti in tutta Europa.
Non mancano reperti artistici, tra cui si annoverano ciottoli dipinti e incisioni sulla roccia, che sono state attribuite al tardo paleolitico. A quello stesso periodo appartiene una vasta necropoli che conserva i resti di adulti e bambini, probabilmente gli ultimi esemplari di cacciatori-raccoglitori.
I resti più numerosi sono stati attribuiti invece al periodo neolitico, tra il 5800 e il 3600 a.C. All’interno della grotta si insediarono, molto probabilmente, i primi agricoltori arrivati dal mare, che qui trovarono un luogo sicuro e favorevole dove stabilirsi.
Tra il 5000 e il 4200 a.C la caverna veniva sfruttata per diversi scopi: al suo interno ci vivevano, si adoperavano per la produzione del cibo, come ad esempio la macinatura dei cereali, si dedicavano alla creazione di oggetti come vasi e statuine in ceramica, realizzavano utensili e attrezzi vari. Avevano anche costruito delle tettoie per ripararsi dalla pioggia e sono numerosi anche i residui di focolari, utilizzati per cuocere i cibi e per scaldarsi. Inoltre la grotta era anche luogo ideale per occuparsi del bestiame – le principali attività di sostentamento erano infatti l’agricoltura e l’allevamento – e spazio idoneo per la sepoltura dei membri della comunità.
Nelle epoche successive, nell’età dei metalli e nel periodo romano e bizantino, la grotta è sempre stata un rifugio, così come un luogo per la conservazione del cibo e per molte altre attività legate all’agricoltura e all’allevamento.
Grazie alle ricerche compiute negli anni nella Caverna delle Arene Candide si è scoperto molto circa la cultura, le abitudini, le condizioni e il tenore di vita delle popolazioni che vissero nel finalese nel periodo neolitico. Non solo, tali studi hanno permesso di comprendere e approfondire informazioni circa l’economia, la gestione delle risorse e il rapporto con l’ambiente. Da questo punto di vista il sito preistorico è stato un importante fonte di notizie che non ha eguali in tutto il Mediterraneo.
Ma la traccia più importante che attesta la presenza dell’uomo tra il paleolitico superiore e l’età bizantina e che fa della Caverna delle Arene Candide una delle grotte preistoriche più importanti a livello internazionale, è una completa e articolata stratigrafia i cui livelli testimoniano varie attività legate alla vita dell’uomo: frammenti di vasellame, ossa, conchiglie, sepolture, carboni, letame e ceneri.
Informazioni utili
Come arrivare
Dal passaggio a livello di Borgio Verezzi, si prosegue a piedi per circa 2 km con un tempo di percorrenza di 30 minuti. Seguendo le indicazioni si percorreranno le seguenti vie: via Verezzi, via della Cornice, strada napoleonica.
Orari
Per le visite guidate potrete recarvi alla grotta tutti i martedì alle 10.00, 11.00 e 12.00 e sabato alle 16.00, 17.00, 18.00 nei mesi di luglio, agosto e settembre. Si consiglia di prenotare al numero 019690020. Si raccomanda inoltre che il numero massimo di visitatori è di 30 persone per volta. Si raccomanda un abbigliamento comodo e idoneo con scarpe da ginnastica o da trekking e acqua.
Prezzi
Il costo a persona della visita guidata è
- Biglietto intero 10,00 € a persona
- Biglietto ridotto 5,00 € a persona. Per bambini sotto i 10 anni, le persone sopra i 65, i soci IISL, i soci ICOM, i soci Touring Club Italiano, gli studenti universitari muniti di tessera di riconoscimento, i visitatori del Museo Archeologico del Finale che presenteranno il biglietto a tariffa intera (i visitatori che si recheranno prima alla Caverna e dopo al Museo Archeologico potranno pagare l’ingresso per quest’ultimo solo 3 € )